Il progetto Sheren&dolphen inizia nel 2003 e scaturisce dalla necessità di documentare il coinvolgimento di persone e luoghi nella poetica di Sheren. In senso stretto consiste di 292 foto scattate durante o dopo le performance, in giro per il mondo, fino al settembre del 2006. Le prime istantanee mostrano persone che si mettono – temporaneamente – nei panni di Sheren e/o dolphen. Li invitavo a scrivere il loro indirizzo ed eventuale commento nel mio quadernetto in modo da potergli spedire la foto. Nell’estate del 2005, durante la 51 Biennale di Venezia (alla quale partecipavo di diritto in virtù dei miei 51 anni) ebbi l’idea di trasferire in forma pittorica alcune foto scattate durante un evento, su un rettangolo celeste di tessuto-non-tessuto: il primo Stendardo di Sheren! Alcune foto del progetto includono siti archeologici visti attraverso un velo con i pesci o con il bastone della pioggia a lato, il ritrovamento e i viaggi del delfino ‘spiaggiato’. Altre raccontano dell’etceteras che mi è tanto caro. Dopo alcuni anni mi sono resa conto che forse il cuore di tutta la faccenda era/è una sorta di dare/ricevere dai luoghi e dalle persone incontrate via via. Ho pensato per esempio all’emozione che ho provato quando i non-solo-spettatori a Madrid accompagnarono la mia azione in galleria “suonando” le bustine di zucchero distribuite in precedenza, o a quando ho visto una farfalla fermare per un momento il suo volo. Queste sono le cose che è difficile etichettare e forse non vale neanche la pena documentare in altro modo se non nel ricordo, nel cuore.