La serie di manichini “MySELF” del 1997 segna il passaggio dalla pittura di paesaggi su busti sartoriali (come era stato in “Nuvole” del 1988) alla realizzazione di forme vere e proprie del mio “Self”. L’occasione viene offerta da una mostra collettiva sul tema del corpo. Vengo abbinata a Cindy Sherman che ha la mia età e che abita a New York, città che adoro. Il lavoro è frenetico e il procedimento tecnico prende forma strada facendo. Partimmo (uso il plurale perchè fui notevolmente aiutata da Anna, mia mamma sarta) da alcuni busti deformi in gesso che mi ero procurata in un negozio di corsetti ortopedici. Questi, regolati alla buona sulla mia taglia, servirono come stampi per la realizzazione di forme tessili, successivamente rinforzate con rete e gesso. Via via i “sé” diventarono meno rigidi e il numero 7 risultò un morbido cuscino di cielo e mare imbottito di piume. Seguirono i 3 manichini di “Mediterranea” con le terre che si affacciano sul bacino dipinte proprio intorno ai fianchi. “SHirEn standing above a shell ” e ” SHirEn sitting” mi fecero desiderare, con la scelta della performance, di essere io la ‘mannequeen’!