A partire da Roma, presso lo studio.ra di Raffaella Losapio, il mio contributo “Madonnina pop con cuore-farfalla che vola nel Tempo” partecipa al progetto collettivo di restyling dell’immagine della Madonnina del Duomo di Milano. La mia proposta collega diversi eventi significativi, quali la sinfonia KV 200 di Wolfgang Amadeus Mozart che fu composta nel novembre del 1774, un mese prima dell’inaugurazione del duomo, con altri not-so-private-facts, ricollegabili per lo più alla mia performance “Tarots in Paris” tenutasi al Père Lachaise nel luglio 2014. Un cuore di farfalla (dallo Stendardo, aka “LoveS”) si sprigiona dall’interiorità/spiritualità della mia Madonnina pop.
http://www.studiora.eu/2015/03/06/nuovo-look-per-la-madonnina-del-duomo-di-milano/
Legenda of the card – crib 2014, year of the Seahorse yang – (clockwise from left): 1) ”Intimacy” cm 26×9,5 acrylic and paste on a piece of wood – rescued from the shed – that was used in the Nineties for colour proof, 2) “Selfportrait at 60” cm 14,5×14,5 acrylic and paste on disposable textile coupled with cardboard, 3) “Lorenzo a due anni” cm 14,5×8 acrylic on wood, 3) paper boat in “Sherena Velella artistbook 1r”, detail of a reliquary of a velella velella in “Sherena Velella 1”, 4) “Dario Brunori s as Babbo Natale 2014” activity puppet sheet, 5) Atlas from the center of Mediterraneo, ATCards and title from “Sherena Velella book 1”.
In questi ultimi mesi ho ripensato alle tante cose/esperienze degli ultimi tempi e con i materiali man mano raccolti – tutti di comprovato valore affettivo – ho creato altre storie. Ne sono risultati alcuni libri d’artista, rigorosamente handmade con i materiali più disparati, il collage di calendari e biglietti di viaggio uniti da un fiume di parole vergate con inchiostro ultramarine e un pennino con la forma della tour Eiffel. Ho aggiunto alla preziosa edizione di “Sherena Velella” in quattro copie, anche contenuti multimediali quali “Suoni e memorie intorno al Mediterraneo” e altri video più o meno im-pertinenti. Desiderando poi, ripercorrere tanti momenti d’amore, sono tornata a praticare il primo, cioè la pittura, così, senza impegno… così pensavo. Con “Selfportrait at 60”, su poco più di un decimetro quadrato di tessuto-non-tessuto (il materiale ha una texture a puntini che mi piace molto), ho dipinto un autoritratto che avevo già realizzato a collage. La pittura, con le sue imprevedibili macchie, sfumature etc. mi incanta sempre! È seguito il recupero di alcune tavolette ripescate dalla legnaia, usate negli anni Novanta per prove di colore. Sono diventate altri ritratti con le figure che emergono dal verde mare del quale il legno era intriso. Virando il tempo verso Natale, ho concluso l’anno con la favola di un Babbo Natale da vestire!
Due video della performance “Dance du Tarot en F” tenutasi presso il sepolcro di Raymond Roussel a Parigi il 14 luglio scorso, partecipano alla IX edizione di Magmart, il festival internazionale di videoarte di Napoli, curato da Enrico Tommaselli.
Si possono vedere fino a marzo 2015 ai seguenti link
http://www.magmart.it/showvideo.php?i=2167
http://www.magmart.it/showvideo.php?i=2168
I 30 video selezionati faranno parte della collezione del CAM, Contemporary Art Museum.
Gran parte della mia produzione video, strumento che uso per appunti – sonoro compreso – di viaggio e di performance, è custodita nel mio archivio e/o viene data di volta in volta “to whom it might concern”. Sin dagli inizi di tale pratica, nel 2005, ho contribuito con documentazioni delle mie art action alla prima edizione di Magmart e collaborato al webmagazine. Nel 2007 ho preso parte all’evento messicano di Eric Diego “07-07-07 para el dia del paraguas negro”. Mi piace Magmart perché è una manifestazione di video aperta alla piena libertà di sperimentare, anche con modesti mezzi, un efficace strumento espressivo.
Dal 1 ottobre scorso e fino al 23 novembre, al Phoenix Art Museum, in Arizona, è visitabile la mostra “Art is Our Last Hope”, curata da Vanessa Davidson e John Held Jr. in concomitanza con l’esposizione dedicata all’artista brasiliano Paulo Bruscky. Sono previsti simposi, laboratori e conferenze. Partecipo con un artist box che custodisce, tra vari reperti di comprovato valore affettivo, l’anima di una velella. L’altrimenti nota “barchetta di San Pietro” collega nel mio box il ricordo della performance “Sheren in A-MexicO” realizzata all’Academia de San Carlos nel maggio del 2006 all’ombra della copia della Vittoria di Samotracia, con l’originale della statua ammirato quest’anno al Louvre di Parigi. Emozioni simili, non così distanti.
http://phxartmail.tumblr.com/
I primi due libri d’artista di “Sherena Velella” sono praticamente completati. Ispirati alle velelle velelle e a viaggi metaforici e non, nel cuore del Mediterraneo, sono rivisitazioni del mio diario marittimo 2014. La copia numero 2 presto salperà verso la Fundación del Garabato di Angera/Saragozza.
16 settembre 2014, Firenze: è stata un’occasione unica e meravigliosa per incontrare Ryosuke Cohen, la sua arte, nuovi amici al Circolo degli Artisti casa di Dante, in una full immersion con i capolavori del passato. Tutto, alla fine è risultato “perfetto”. La collaborazione, il desiderio di capire l’arte, il Giappone si sono dispiegati/risolti nella semplice umanità e partecipazione del momento.
clockwise from bottom left: 1) still frame from the video of the performance “Sherena Velella” in Ponza LT, 2) Sherena Velella with Ponza harbour, 3) “Birth of Venus” by Botticelli at Uffizi, 4) Noriko Shimizu, Gianni Broi, Ryosuke Cohen, Laura Cristin outside Casa di Dante in Florence on September 16th, 5) Ryosuke at work, 6) detail of Tarots’ ensign 2 “ear_th”, 2010, 7) performance at “Lo Stracquo”, September 14th, 2014, 8) silhouette portrait of Laura Cristin by Ryosuke Cohen, 2009
Dal mio diario marittimo:
Martedì 16 settembre 2014, in tarda mattinata, vestita del mio abito di seta azzurro preferito, sono capitata a Firenze. Provenivo dall’isola di Ponza, dal centro di Mediterraneo, dove avevo realizzato la performance “Sherena Velella” al finissage di una mostra. Un non proprio agevole viaggio – in nave, autobus, treni in ritardo e per ultimo un taxi giallo — mi avevano infine condotto alla casa di Dante. Lì, insieme ai due miei pesanti bagagli ero stata prontamente e familiarmente accolta dalla presidente del circolo Graziella Marchini e dai partecipanti all’incontro. Attendevamo tutti Gianni Broi (il curatore) che arrivò poco dopo e Ryosuke con Noriko (sua moglie). La sala era/è bella, con i ritratti/ dipinti dei “macchiaioli” appesi alle pareti e tante riviste che lasciavano indovinare trascorsi interessanti. A tratti mi sentivo quasi intimidita dalla/e storia/e. Avevo già incontrato Ryosuke Cohen a Minden, in Germania nel 2009 e in quell’occasione mi aveva fatto il ritratto-silhouette (che ora campeggia nel mio studio) su uno dei suoi fogli brain cell per i quali è conosciuto nel mondo della mail art. Si tratta di collages di francobolli, adesivi, e altro che gli perviene dalla rete postale e che l’artista ri-compone per esprimere una sorta di essenza di ciò che sta succedendo nel mondo. Mentre eravamo tutti indaffarati/preoccupati di contattarlo, intorno a mezzogiorno, Ryosuke e la moglie si sono magicamente materializzati. Ryosuke era radioso, felice di essere lì. L’intervista che poco dopo è seguita non è sempre stata agevole per via della lingua e della complessità dei concetti. Ogni difficoltà si è dissolta tuttavia nella parte pratica. L’artista ha abbozzato il profilo dei presenti, uno per uno, su grandi fogli brain cell che aveva al seguito, mentre Noriko fotografava i soggetti per una migliore documentazione nel successivo completamento. Gianni era impegnato nel collage di una cornice intorno alla pergamena della cittadinanza onoraria che aveva preparato per Ryosuke, nonché nel ridimensionamento del poster in modo che potesse stare senza essere piegato nella cartella dei disegni. Oltre a colla e forbici, servirono alcune consultazioni per collocare un significativo frammento di arte postale di Gianni (un rettangolo verde con una talpina che si chiede “qual è la formula magica?”) incluso da Ryosuke in un brain cell inviato nel 1985 a una mostra di mail art degli Uffizi. Consigliai di incollare la talpina sul retro, al centro, dove poteva essere maggiormente valorizzata e viaggiare ancora in Giappone.
L’immagine della nascita di Venere del Botticelli, nell’atto di emergere dalle spume del Mediterraneo (Cipro) faceva capolino di tanto in tanto nella mia mente. Ma i capelli sonori che avevo usato nella performance di Ponza, e altri accessori per l’eventualità di un’azione d’arte vera e propria, rimasero nel bagaglio. Il fatto è che durante tutto l’incontro lo spirito della mail art aveva già preso forma/e nella sua dimensione più sincera. La cooperazione, il sentirsi allo stesso livello, il darsi da fare perché ciò che deve succedere, accada al meglio, al di là della visibilità e della promozione commerciale di se stessi… era quella la performance. L’arte più pura, forse è proprio di chi la fa con disinteresse e impegno, anche senza rendersene conto. “Esserci” era stata la performance che aveva potuto contare su numerose presenze del presente e del passato e che si concluse poco dopo, ciliegina sulla torta, con un gelato mangiato insieme e un caloroso goodbye!
Il 14 settembre 2014, a Ponza, presso il Museo Civico in via Roma, prendo parte al finissage della mostra “Lo Stracquo: l’arte che viene dal mare” con la performance “Sherena Velella”.
From bottom right, anticlockwise: 1) stranded chair used by Charlotte Menin for her installation “Conversazioni di fondo”, 2) Laura Cristin among her work “Sherena Velella” and “Optimist” by Kika Bohr, 3) Tarot ensign # 2, alias “ear_th” painted in 2010, 4) main nave of the collective exhibition “Lo Stracquo” at Museo civico of Ponza LT, 5) detail of my foot in religious mode while entering the chapel inside “The Temperance” by Niki de Saint Phalle at the Tarots Garden in Capalbio GR, August 2014. In the background: heARTs in Ponza’s sky.
Dopo aver indagato/lavorato sulla interiorità del feeling/filling con il quale ho riempito il busto tessile di “Sherena Velella” e averlo installato nella vela/onda di plastica blu ripescata dal mare insieme alle suggestioni delle velelle stracquate sulle spiagge di Ponza, è giunto il momento per una performance. L’occasione per interagire con l’intera mostra collettiva è il finissage de “Lo Stracquo”, V edizione di Ambientarte, domenica 14 settembre 2014 a Ponza. Il luogo esatto è il Museo Civico, alias “I Cameroni dei confinati” che si affaccia sul porto a fianco del Duomo e se ne sta sopra una grande cisterna sotterranea dell’acquedotto romano. Sarà il pretesto per far ritornare il mare, vero artefice delle opere, seppur in forma metaforica e per il tempo della performance, tra le opere esposte. Gli strumenti principali saranno un bastone della pioggia, lo stendardo dell’Arcano 2 dei Tarocchi che ho chiamato “ear_th” (e che esorta/invita ad ascoltare con gli occhi del cuore, come in terra, così in acqua), un leggero velo bianco in polietilene per la schiuma delle onde ecc. Insieme alle suggestioni delle opere, ai movimenti del mio corpo e alla musica di Dario Della Rossa. Arrivando nell’isola che se ne sta al centro del Mediterraneo (Long 12°E) dal profondo nordest nel quale vivo (Lat 45°N) e dove lo stesso mare si spinge più a Nord, segni e presenze che hanno colpito il cuore di molti, prenderanno non così effimere forme.
La mostra “Lo Stracquo” è promossa da Azienda Speciale per l’Economia del Mare, Comuni di Ponza e di Gaeta, Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea di Gaeta. Organizzazione a cura delle associazioni Cala Felci e Novecento
Il 1° di agosto, all’isola di Ponza, presso la sala dei Cameroni dei Confinati (alias Museo) di via Roma, apre al pubblico la mostra “Lo Stracquo: l’arte che viene dal mare”. Il progetto è dell’associazione Calafelci e dalla Pinacoteca di Gaeta.
From Velella Velella fish (bottom right) in anticlockwise direction: 1) with a blue sail given by the Sea, 2) study/details of the inside of “Sherena Velella”, 3) enwrapping the feelings in the right shape to fill the textile bust, 4) finished torso, seen from the pelvis, 5) “Sherena Velella” (in the white box) just about to leave home, headed to the sail in Ponza.” width=”600″ height=”348″ class=”size-full wp-image-503″ /> From Velella Velella fish (bottom right) in anticlockwise direction: 1) with a blue sail given by the Sea, 2) study/details of the inside of “Sherena Velella”, 3) enwrapping the feelings in the right shape to fill the textile bust, 4) finished torso, seen from the pelvis, 5) “Sherena Velella” (in the white box) just about to leave home, headed to the sail in Ponza
Vi prende parte, tra le sedici selezionate, la mia opera/installazione “Sherena Velella” con il busto tessile pieno di feelings di cuore provenienti dal centro del Mediterraneo che si è infine ricongiunto alla “vela blu” ripescata in aprile. Ci sarò anch’io di persona, dal 24 al 30 agosto e in occasione del finissage, domenica 14 settembre.
Il 14 luglio 2014, a Parigi, cimitero del Pére Lachaise, nel corso dell’annuale incontro commemorativo per Raymond Roussel curato da Gianni Broi. Ritrovo alla Chapel Thiers (55esima divisione) alle 14:00. Fino alle 18:00.
clockwise: Ensign 14 D Angel, 2007: performance at Pére Lachaise 2011; study for hair in/for F; detail of a seahorse in Mediterranea II mannequin, 2000;performance at Carolei, CS, 2010
La danza dei Tarocchi in Fa prevista per il 14 luglio 2014 al Père Lachaise di Parigi “libera” una parte significativa della ricerca sugli Arcani intrapresa con piena consapevolezza nel 2007 dalla pittrice e performer Laura Cristin, in arte Sheren, e dal musicista Dario Della Rossa. L’intento era/è quello di far rivivere esperienze personali in Storie e Geografie immaginifiche. La ricerca di note-visibili-sensibili parte dalle simbologie ortodosse ma si apre al nuovo, esplora spazi inediti, con continue stratificazioni. Stendardi, musiche, azioni, fin qui prodotte ed esposte in modo frammentato – per lo più in private performance – trovano ora tempi, temi e luoghi estremamente affini, con l’inserimento nel corale ricordo commemorativo di Raymond Roussel curato da Gianni Broi. In particolare, i passi di “Locus solus” (del quale si celebra quest’anno il centenario) con i quali “Danse du Tarot en F” creerà corrispondenze di cuore sono due. C’è Faustine, novella ondina dai capelli sonori che fa il paio con Sheren, ma ancor più pregnante il capitolo sesto, con i Tarocchi musicali e le smeralde imprigionate nelle carte che suonano in Fa. Ad assistere, a Parigi, gli stendardi 14 D, 6 LoveS e 21 CoronA. La performance scaturisce da una profonda empatia con lo scrittore, dalla gratitudine per averci indicato che i sogni e l’immaginazione sono veri e dal desiderio di tributargli, seppur a posteriori, un briciolo di quel successo che in vita provava solo quando cantava accompagnandosi al piano. Di più non si può prevedere ma soltanto vivere là, il 14 luglio. La prima parte sarà più in blu, la seconda virerà verso il verde smeraldo, con un’acqua-velo che viene da Palermo…
All’alba del 13 giugno 2014, il Sole avrà fatto 60 (apparenti) rivoluzioni intorno alla terra, a partire dalla mia nascita. Nello stesso giorno, ritornerà anche – e capita una volta sola in 60 anni – il Cavallo di legno yang del mio oroscopo cinese. Sono felice del Tempo fin qui trascorso in Terra, Cielo e Acqua. Festeggerò a Lat 45° N e Long 13° E, vicino al mare.